Cura del prodotto

Le collezioni Sambonet sono fatte per essere usate, vissute e ammirate ogni giorno. Segui attentamente le istruzioni per prendertene cura, preservando a lungo la loro bellezza e funzionalità!

Prima di utilizzare gli articoli in acciaio inox e dopo ogni impiego, lavarli con detersivi idonei evitando prodotti a base di cloro e candeggianti, risciacquarli ed asciugarli accuratamente. In seguito riporli in ambiente asciutto. Non usare spugne o panni abrasivi e pagliette metalliche. Rimuovere immediatamente i residui di sale (NaCl), limone, aceto, salse a base di pomodoro, ecc. Se si utilizza una lavastoviglie, assicurarsi che il trattamento preveda una perfetta asciugatura e brillantatura ed in caso contrario, provvedere manualmente. Per la rimozione di eventuali macchie e aloni è possibile impiegare prodotti naturali, come ad esempio aceto, opportunamente diluiti in acqua. Procedere poi con abbondante risciacquo. Le lame dei coltelli sono realizzate in acciaio inox 420 martensitico temprato che assicura la durata nel tempo dell’affilatura ma rende il materiale più sensibile agli attacchi corrosivi. È indispensabile provvedere in modo corretto al rigoverno, lavando e asciugando i coltelli immediatamente dopo l’uso.

Per la pulizia quotidiana, lavare a mano o in lavastoviglie con detersivo liquido, non aggressivo, a massima diluizione.

Per il lavaggio a mano, risciacquare sempre abbondantemente; asciugare bene con un panno pulito e morbido. Per il lavaggio in lavastoviglie, in mancanza di un ciclo di risciacquo e asciugatura completo, provvedere manualmente. Si sconsiglia di lasciare gli articoli all’interno della lavastoviglie al termine del ciclo di lavaggio.

Per tutte le attività di pulizia e manutenzione utilizzare unicamente panni morbidi. Non utilizzare pagliette in acciaio, spugnette abrasive o polveri abrasive, né barilatrici: il loro impiego potrebbe compromettere la qualità dello strato in PVD.

Per la rimozione di eventuali macchie o aloni (residui calcarei o prodotti di lavaggio) si suggerisce l’ammollo in acqua calda. Nel caso di aloni particolarmente resistenti si consiglia l’aggiunta all’ammollo di un bicchiere d’aceto

Evitare il contatto prolungato con prodotti alimentari aggressivi, ad esempio residui di pomodoro, maionese, uova, caffè, vino rosso, sale, aceto, ecc…

Trattare gli articoli argentati come indicato per quelli in acciaio inox. Evitare nel modo più assoluto l’uso di prodotti abrasivi tipo spugnette metalliche e sintetiche che danneggerebbero irrimediabilmente l’argento. L’argento in presenza dell’aria è portato a sulfurarsi, assumendo una colorazione scura più o meno uniforme. Ciò avviene anche per il contatto con alcune sostanze presenti negli alimenti. Si tratta di un fenomeno naturale che non danneggia il rivestimento d’argento ma che ne altera l’aspetto. Per ridare all’argento il suo originale splendore, è necessario provvedere ad una lucidatura con l’ausilio di specifici prodotti. Si raccomanda l’impiego di pulitori da diluire in acqua calda.

Prima dell’uso lavare accuratamente l’utensile con acqua calda e sapone, risciacquare ed asciugare. Non lasciare mai il pentolame vuoto su fonti di calore. Non far debordare la fiamma dal fondo. Non appena il contenuto giunge ad ebollizione, ridurre l’erogazione del gas o della corrente elettrica: il fondo termodiffusore manterrà inalterata la temperatura all’interno del recipiente. Attenzione al sale: non aggiungere il sale a freddo in quanto i cristalli di sale provocano una reazione elettrolitica e chimica capace di corrodere l’acciaio. Meglio aspettare che l’acqua bolla. Per la pulizia si raccomanda di non usare detersivi contenenti cloro, ad esempio la candeggina (ipoclorito sodico), in quanto possonointaccare l’acciaio inossidabile. Evitare violenti urti e sbalzi termici. Non raffreddare bruscamente. Non utilizzare per conservare alimenti contenenti acido citrico, acetico e lattico. Per eliminare aloni iridescenti dovuti a surriscaldamento utilizzare solo prodotti specifici per l’acciaio inox. Per eliminare eventuali macchie biancastre causate dal calcare far bollire dell’acqua con dell’aceto, lasciar raffreddare e lavare normalmente.

Il cloro di potabilizzazione presente nell’acqua, durante il lavaggio in lavastoviglie tende a formare acido clorico (HClO3), agente molto aggressivo per l’argento e per gli acciai inox, in particolare quelli usati in coltelleria. Tale fenomeno è talmente evidente che già al primo lavaggio in lavastoviglie possono comparire, anche su pezzi nuovi, aloni colorati e/o segni di attacco corrosivo. Per minimizzare il problema è necessario, non appena terminato il ciclo di lavaggio e risciacquo, estrarre i pezzi dalla lavastoviglie e procedere subito all’asciugatura. Per ovviare a questo problema è necessario installare un decloratore a monte dell’impianto di lavaggio.

Al primo utilizzo consigliamo di lavare bene il prodotto con acqua e detergente idoneo. Non mettere il pentolame vuoto su fonti di calore. Pulire il pentolame dopo l’uso avendo cura di non utilizzare detergenti alcalini e non usare pagliette abrasive. Il lavaggio in lavastoviglie, a temperature superiori ai 35°, potrebbe causare la formazione di macchie od aloni. Non utilizzare utensili metallici, che possono graffiare il rivestimento; utilizzare appositi utensili in legno, plastica morbida o teflon o PaPlus.

Prima dell’uso lavare accuratamente la pentola con acqua calda e sapone, risciacquare ed asciugare. Non appena la pentola giunge a temperatura, ridurre l’erogazione del gas o della corrente elettrica: la capacità di conducibilità termica della ghisa consente di cuocere e di mantenere il calore per lungo tempo, favorendo il risparmio energetico e permettendo di cuocere a fuoco basso.

È consigliabile lasciar raffreddare la pentole prima di procedere con il lavaggio. Se qualche residuo di cibo stenta a staccarsi, non

utilizzare prodotti abrasivi o corrosivi, polveri per lucidare o pagliette, ma riempire la pentola con acqua calda, attendere che i residui si

ammorbidiscano, quindi rimuoverli con l’aiuto di una spugna non abrasiva.

Lavare con acqua calda e detersivo per i piatti servendosi di una spugna non abrasiva. Poiché smaltate queste casseruole, padelle e piastre sono inoltre lavabili in lavastoviglie grazie alla speciale tecnologia applicata.

È fondamentale far asciugare perfettamente la pentola prima di riporla.

Usare sempre cautela quando si manipolano oggetti taglienti. Evitare di tagliare su superfici dure come pietra, metallo o vetro. Conservare il coltello in un luogo sicuro per proteggere il suo bordo e prevenire lesioni. Dopo ogni utilizzo, lavare a mano con acqua tiepida e un detergente delicato. Sciacquare e asciugare immediatamente. Mantenere il coltello tagliente usando regolarmente un affilatore oppure farlo affilare da un professionista.

Lavare e asciugare bene dopo ogni uso. Lavare sotto acqua tiepida corrente, evitare detergenti nocivi o aggressivi, asciugare bene con un panno per rimuovere eventuali residui. Non usare spugne abrasive. Non utilizzare a temperature inferiori a -40°C o superiori a +200°C. Conservare in luogo asciutto, lontano da fonti di calore. Non posizionarvi sopra oggetti pesanti, così da evitare deformazioni.

Lavare con acqua tiepida e passare con un panno asciutto. Far asciugare in posizione verticale, così che l'acqua evapori completamente. Per una migliore resa ed estetica delle superfici è possibile passare una spugnetta con qualche goccia di olio di semi di lino, che restituisce lucentezza al legno.

Passare la superficie con una spugna, acqua calda e saponata. Per macchie ostinate, strofinare con un detergente a base di candeggina, quindi sciacquare. Non lavare in lavastoviglie. Non stirare.

Per mantenere la lucentezza nel tempo, passare sulla superficie solamente con un panno morbido e pulito. Non utilizzare alcool, detersivi, abrasivi o diluenti vari.

Lavare con acqua tiepida e detergente neutro per evitare possibili striature. Asciugare bene con un panno morbido. Evitare sfregamenti vigorosi e prodotti abrasivi. Non lasciare che il prodotto venga a contatto con superfici dure o abrasive in quanto potrebbe causare graffi.